sabato 30 marzo 2013

I coccodrilli improvvidi

Un paio di giorni fa, l'ISTAT ha fatto il suo lavoro ed ha buttato fuori i dati della periodica statistica sull'andamento dei consumi: calo diffuso e generalizzato, anche sui beni alimentari e, per la prima volta da che vengono rilevati, segno meno anche per i discount.
Certo, dati non molto incoraggianti, e subito sono partiti i commentatori alla carica sulla notizia.
Quelli che mi hanno dato più fastidio sono stati i commentatori di Confcommercio e Confesercenti che non hanno perso l'occasione per richiedere a gran voce interventi a sostegno del potere d'acquisto delle famiglie e degli esercizi commerciali che, secondo le loro stime, rischiano numerosi - diverse decine di migliaia nel 2013 - di chiudere per il perdurare della crisi.

Di base sono d'accordo sulla necessità di intervenire sul tema dell'aumento dei soldi in tasca agli italiani, ma che siano quelle due associazioni a dirlo mi fa imbestialire per la sfacciatagine che quelle dichiarazioni comportano.

Una decina di anni fa, all'alba del 2002, il nostro paese faceva il suo - sofferto - ingresso nella nascente "area Euro" adottando la - oggi tanto vituperata - moneta comune europea.
Laddove il governo Prodi aveva fissato regole sulla doppia circolazione lira/euro ed aveva istituito un nucleo speciale della Guardia di Finanza per controllare che il cambio non venisse sfruttato per illeciti extraguadagni, il succesivo governo Berlusconi aveva smantellato detto nucleo speciale ed aveva drasticamente ridotto i tempi della doppia circolazione e doppia prezzatura.
Com'è, come non è, nei mesi succesivi al cambio, l'ISTAT venne accusata dalle associazioni dei consumatori di truccare i dati sull'inflazione perchè, laddove veniva annuciato un aumento dei prezzi del due e mezzo su base annua, l'inflazione percepita era del cento percento: tutti vedevano in maniera inconfutabile che il cambio realmente applicato era stato più vicino alle mille lire per un euro che non alle stabilite scarse duemila... tutti tranne l'istituto di statistica e le associazioni dei commercianti che rispedivano al mittente ogni accusa di comportamenti pirateschi ad opera dei loro associati.

Sono passati gli anni, è arrivata la crisi finanziaria che è diventata crisi industriale e dei consumi e la politica senza memoria - con Berlusconi e Grillo - ha preso ad accusare l'Euro di tanti danni... ma sono rimasto solo io a ricordare tutta la storia ed a rammentare di quando era evidente la colpa di commercianti ingordi che avevano deciso di parassitare soldi dalle tasche di noi tutti? Sono rimasto solo io ad avere un moto di disgusto per l'idea che, dopo avermi derubato, i ladri chiedano aiuto alla polizia?
Certo, in questi anni hanno chiuso tanti negozianti per bene e non burfaldini, ma la colpa delle loro chiusure, come del fatto che da noi la crisi dei consumi è più grave e persistente che altrove, non è dell'Euro, ma bensì di quei pirati improvvidi che ora piangono spudorate lacrime di coccodrillo

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